La magia secondo Jung - Tarocchi e astrologia in una prospettiva psicoanalitica

La cultura della società in cui viviamo è fondata su basi strettamente razionali e tecnologiche. Eppure la mente dell'uomo non è fatta di sola logica: fondamentali, per uno sviluppo equilibrato del Sé, sono anche l'intuizione, il sentimento, l'emozione.
Carl Gustav Jung, uno dei padri della psicoanalisi, volle sottolineare l’importanza centrale, per l’esistenza umana, della componenete spirituale e individuò nel meccanismo della sincronicità,  ovvero la coincidenza tra uno stato psichico interiore e un evento esteriore tra loro corrispondenti ma non in relazione di causa-effetto, uno dei momenti in cui tale bisogno di spiritualità si esprime.
Jung elaborò tale concetto proprio analizzando e studiando i fenomeni magici e parapsicologici. Ciò che, a suo parere, caratterizzava tali esperienze era infatti la percezione di unione tra l’interno di sé (pensieri, emozioni, desideri, inquietudini, etc.) e gli eventi esterni casuali. Casuali, in realtà, se visti in termini logici, ma così strettamente connessi al vissuto interiore da renderli unici, speciali, segnali di una connessione profonda tra l’anima e il mondo.
Altra caratteristica degli eventi sincronici è quella che li rende assolutamente unici e chiari agli occhi di chi vive tale sincronicità, mentre agli occhi di tutti gli altri tali eventi non sono altro che “casualità”. Ma allora cosa è vero? Il valore profetico e magico della coincidenza inspiegabile che pare indicare un senso della vita che va al di là dell’oggettività degli eventi, o il semplice fatto che ogni momento della vita di ognuno è costellato di coincidenze?
Secondo Jung non si tratta di individuare una verità unica e oggettiva, ma di saper cogliere il significato profondo del vissuto magico che l’evento sincronicistico ci offre, ossia il fatto che tale sincronicità mette in luce ed evidenzia una certa parte della nostra vita costringendoci a prendere coscienza in modo più netto e consapevole.
L’ipotesi suggerita da Jung ci permette dunque di modificare la prospettiva con cui approcciamo le scienze esoteriche. Comunemente intese come strumenti in grado di permetterci di prevedere gli eventi futuri,  in questo modo esse diventano invece mezzi utili ad approfondire la conoscenza di sé e a dare un senso agli eventi che viviamo, anche a quelli più difficili.
La complessa e articolata simbologia di tarocchi e astrologia diventano così specchi su cui ognuno di noi può riconoscere se stesso o lati di sé, e questo anche grazie al fatto che tali simbolismi si appoggiano su archetipi, ovvero simboli antichi condivisi e compresi dall’intera umanità in ogni epoca e luogo.
Quello che si vuole proporre è quindi un modo nuovo e più attivo di approcciare questi antichi saperi, che permetta di approfondirne la conoscenza in una chiave più moderna e attuale e che insegni ad utilizzarli autonomamente, senza il rischio di farsi usare da persone prive di scrupoli e che ne sfruttano l’enorme potere di suggestione.